Giacomo Benevelli

                                        COMUNICATO STAMPA

 
Milano, 14 luglio 2011
La famiglia, gli amici e i collaboratori dello studio annunciano la morte dello scultore Giacomo Benevelli avvenuta lo scorso 13 giugno 2011 in seguito ad una breve malattia.

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Benevelli nato a Reggio Emilia nel 1925 era attivo sulla scena artistica milanese, nazionale ed internazionale dalla fine degli anni Cinquanta.

Scultore della scuola dell’astrattismo milanese, Benevelli apparteneva al gruppo di scultori della generazione successiva a Marino Marini che si era venuta a creare nella Milano del dopoguerra. Numerosi sono i suoi lavori pubblici tra i quali si ricordano Teleios, un bronzo degli anni Novanta collocato in Piazzale Loreto a Milano ed Edificante, bronzo verticale nell’ atrio del Genio Civile di Milano.

Nel corso degli anni Benevelli esplora le possibilita’ della forma plastica nelle sue molteplici funzioni, accostandosi sin dagli anni Sessanta all’ applicazione di soluzioni plastiche creative all’interno del design, come nelle lampade Arabesque e Roto da lui create. Sempre negli anni Sessanta, dopo la sua partecipazione alla XXXXII Biennale di Venezia, Benevelli espone negli Stati Uniti rappresentato dalla Felix Landau Gallery di Los Angeles che annovera tra i suoi clienti anche Elizabeth Taylor che acquistera’ una sua scultura in bronzo della serie “Matrici Organiche” visibile in varie scene del film “Chi ha Paura di Virginia Woolf”. Piu’ recente e’ la collaborazione di Giacomo Benevelli con il marchio Natuzzi per la creazione di una linea di oggetti come le tre lampade – scultura da lui firmate, Apollo, Dafne e Clizia e altri oggetti – scultura gia’ presentati all’ ultimo Salone del Mobile di Milano e alla fiera del design di Colonia in Germania.

Studioso e investigatore della forma in tutte le sue specificita’, Benevelli pubblica con Rizzoli un libro da lui illustrato, intitolato Dalla Pietra all’Ago, dove esplora l’evoluzione dell’utensile da puro sasso fino alla realizzazione ragionata e consapevole dei primi manufatti umani.

Numerose sono le opera di arte sacra realizzate da Benevelli all’interno di chiese di nuova costruzione o interventi scultorei all’interno di edifici sacri antichi.

Professore di Ornato Modellato a Brera per oltre trentanni, Benevelli ha sempre coltivato il confronto ed il dibattito attivo con le generazioni piu’ giovani sulle tematiche dell’evoluzione della forma plastica anche all’interno degli spazi urbani in trasformazione. Nella sua opera Benevelli ha sempre amato la sperimentazione di nuovi materiali come la recente produzione di grandi sculture in vetroresina sintetica gia’ esposte a Palazzo Isimbardi a Milano, all’interno di una mostra personale itinerante che ha ospitato le sue opere anche nella storica Casa del Mantegna a Mantova.

Nel 2006 in occasione delle XX Olimpiadi Invernali di Torino, Benevelli viene invitato dalla Presidenza della Repubblica Italiana ad esporre una sua opera all’interno della mostra rappresentativa della scultura contemporanea italiana alla Palazzina Stupinigi. Nel corso della sua lunga carriera, Benevelli partecia alla Biennale di Venezia e alle mostre itineranti della Quadriennale di Roma dedicate alla scultura italiana esponendo nei maggiori musei del mondo.

 

Opere di Benevelli sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero come la Collezione d’Arte della Citta’ di Milano, La Collezione della Banca d’Italia, la Collezione Intesa San Paolo di Palazzo Leoni Montanari a Vicenza, il Museo d’Arte Moderna di Palazzo Strozzi a Firenze, il British Museum a Londra.

 

Benevelli era un Accademico della Pontificia Accademia Tiberina, vinse il premio Citta’ di Milano, ricevette la medaglia d’oro della Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, recentemente venne invitato insieme ad altre personalita’ milanesi a fare parte della giuria per la selezione di una nuova scultura da collocare nei nuovi spazi dell’ Ospedale Niguarda inaugurata dall’Arcivescovo Tettamanzi.

                                            

 

Per informazioni:

archiviogiacomobenevelli@gmail.com

 

giacomobenevelli.yolasite.com

                                               

caldarelli.it/benevelli/indice.htm

 

Giacomo Benevelli e’ su Facebook

 “A sculptural form changes when it is observed from a different viewpoint. The most important thing is for it to remain itself regardless of the observation point; because of its absoluteness, it should indeed be able to harmonise all possible formal solutions that make it a consistent entity. Moreover a sculptural form should vivify space, not only occupy it; it should trigger our curiosity to discover its hidden side so as to verify its expressive thoroughness.” 

Giacomo Benevelli




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